La manifestazione di interessi che ci ha sollevato il
Comune di Camagna Monferrato, mediante la proposta di procedere ad una fusione
per incorporazione nel Comune di Casale Monferrato getta prospettive nuove per
quel che riguarda la realizzazione di ambiti territoriali migliori, che più si
adattano alle esigenze dei nostri tempi.
Se pensiamo che la geografia delle province era data
ancora dal tempo che i Signori dovevano impiegare in un giorno di cavallo dalla
loro dimora al Capoluogo, possiamo ben capire come le esigenze odierne di
interconnessione e capillarità dei servizi a rete sia profondamente mutata.
Il territorio di Camagna Monferrato può proporci la
soluzione della fusione mediante incorporazione poiché confinante con il
territorio della frazione Roncaglia, da cui dista pochissimi chilometri.
Questa non scontata proposta, da parte di altri Comuni
del territorio casalese, costituisce davvero il banco di prova che sta dietro
al titolo della nostra città di voler essere la "Capitale del
Monferrato".
Ad oggi, se volessimo ragionare con distacco e lungimiranza
sulla politica territoriale del Centro-Zona casalese, oggi contraddistinto da
44 Comuni, con 35mila abitanti il più grande, dovrebbe essere un Comune con 43
municipalità e oltre 70mila abitanti: in tale assetto sarebbe il quarto comune
del Piemonte, il che costituirebbe un contrappeso molto forte per evitare
l'impoverimento di certi servizi, come l'ospedale o le stazioni ferroviarie.
Questa proposta, se bene impostata dal punto di vista
dell'organizzazione dell'assetto dei Municipi - gli organismi che la legge
statale permette di mantenere in luogo delle ex comunità locali - può
costituire un modello: un punto di partenza di un riassetto
territoriale del casalese, di cui Casale non può più fare a meno, per
poter contare sulla scena economico-sociale della nuova Area Vasta
Alessandria-Asti e del Piemonte.
Noi siamo qui convocati per accettare o respingere la
proposta che ci è stata presentata spontaneamente dal Comune di Camagna
Monferrato.
Le amministrazioni definiranno successivamente i dettagli
dell'autonomia e delle funzioni del Municipio in appositi tavoli tecnici aventi
come target questa "mission"; in prospettiva tali accordi saranno poi
recepiti all'interno dello Statuto comunale di Casale.
Il modello di Municipio, come si è detto, è previsto
dalla legge statale (ed ora sono a
riportare, anche al fine di fare chiarezza a fronte delle molte imprecisioni
che son state dette dai giornali nelle scorse settimane) il contenuto vero
e proprio riguardante i contributi e gli altri vantaggi economico-finanziari.
Il TUEL prevede un contributo, da parte dello Stato, per
i dieci anni successivi alla fusione e la Legge Delrio parifica tale contributo
anche per le fusioni per incorporazione.
La legge regionale per il Piemonte (la n. 11/2012,
recentemente adeguata alla Delrio) prevede una tantum iniziale pari a 50€ per
abitante per i Comuni sotto ai 1000 abitanti e 10€ per abitante per i Comuni
sopra i 10mila abitanti, commisurati al Censimento 2011, in quota variabile e
65mila euro, in quota fissa, per un importo superiore ai 430mila euro nel
nostro caso. La legge regionale prevede inoltre un contributo quinquennale pari
alla media dei trasferimenti regionali dei due Comuni degli ultimi tre anni,
incrementata del 50%.
Al di là del trasferimento di parte statale o regionale,
il Comune di Camagna Monferrato presenta una situazione economico-finanziaria
che, tramite accesso atti degli uffici "Secondo quanto riportato nel
consuntivo l'Ente non risulta trovarsi nella condizione di deficitarietà. Il
Comune dichiara, inoltre di non aver provveduto al riconoscimento di debiti
fuori bilancio".
E' evidente come questa analisi finanziaria sia uno dei
molteplici aspetti da valutare nell'ambito della procedura di fusione. Oltre a
porre attenzione alle valutazioni economico - finanziarie del caso, è necessario
porre attenzione al fatto che, con l'incorporazione di Camagna, il Comune di
Casale Monferrato verrebbe a ricomprendere una core zone del Sito Unesco, componente 6: "Il Monferrato degli
Infernot". In tal modo il Comune di Casale non sarebbe più limitato ad
essere una buffer zone (in zona San
Germano e Roncaglia), bensì potrebbe organizzare il proprio calendario eventi
prevedendo visite direttamente agli Infernot dei propri cittadini.
In ogni caso, dovendo esprimere una valutazione in favore
o meno della proposta di procedere verso il percorso di incorporazione, questo
processo, nella sua totalità, si può dire che crea valore aggiunto!
Un domani che le fusioni diventassero obbligatorie, ci
ritroveremmo senza incentivo alcuno e dovremmo generare risparmi di spesa solo
con l'efficientamento di spesa, scopo nobilissimo, sia chiaro, ma sicuramente
molto lontano dai livelli di disponibilità previsti oggi.
I trasferimenti in entrata devono comunque essere
utilizzati per i due territori di Casale e di Camagna, con le modalità che
verranno individuate, per quel che concerne il Municipio, per gli organi di
quest'ultimo.
La parte di competenza casalese, sarà nella normale disponibilità
di bilancio, dove le priorità saranno indicate da Giunta e maggioranza
consiliare.
Ritengo che la parte riguardante Casale vada investita in un
generale miglioramento di servizi e investimenti riguardanti le frazioni, quali
Popolo, Rolasco, Vialarda, Roncaglia, San Germano, Santa Maria del Tempio,
Terranova.
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