martedì 2 febbraio 2016

Intervento in merito alla mozione sulla discarica Bazzani di Casale Monferrato


Come sappiamo bene tutti già dal 2010 era noto come quello fosse il momento di ragionare sulle possibili soluzioni onde scongiurare allarmismi a causa della saturazione completa della discarica. 
Ricordiamoci come la soluzione prospettata fosse quella di un tavolo tecnico per approfondire il tutto, in sede ovviamente consortile, non essendo da soli in questa partita: non risulta che tali iniziative abbiano portato a qualcosa di concreto. I proponenti hanno proposto di convocare commissioni ad hoc con parti sociali ed esperti, quando il Consiglio dispone di tutti gli strumenti di approfondimento necessari grazie agli uffici comunali e all'accesso alle informazioni delle partecipate.
Una struttura seria come quella di un comune di 35mila abitanti, che non può decidere da solo sul tema, essendo la politica sui rifiuti esercitata da un Consorzio con gli altri comuni del Monferrato casalese, ha tutto il diritto di chiedere al Consorzio Casalese Rifiuti (C.C.R.) e all'azienda che gestisce il servizio (COSMO), di fornire le valutazioni, come anche sulla tariffazione puntuale, di cui ricordo sempre che il C.C.R., nel suo ruolo di indirizzo, ha commissionato uno studio di fattibilità, visto che per deliberare occorre conoscere. 
E non stiamo parlando di cose banali o semplici da poter essere trattate con leggerezza, visto che si parla di uno dei servizi strategici nel settore delle utilities, dove maggiormente si possono apportare benefici a livello occupazionale, per i processi innovativi e di tutela ambientale in ossequio alle regole europee in materia. 
Va anche ricordato che andrebbe finalmente espresso quello che troppo spesso abbiamo sentito dire in modo incompleto da alcuni in questo consiglio: da diversi mesi viene data quasi per sottintesa una rosa di scelte, nella mozione definite come "altre soluzioni" differenti dall'ampliamento dell'attuale sito in zona Bazzani, di cui però manca un quadro completo, almeno nel testo della mozione.
Sì, perché a voler essere trasparenti con la cittadinanza, sarebbe bene dire come le strade alternative siano ben poche:
1) la costruzione di un'altra discarica, altrove;
2) la costruzione di un inceneritore;
3) la cessione dei rifiuti ad altre discariche/inceneritori, dietro corrispettivo economico non certo auspicabile.
Se invece la proposta malcelata, da parte di alcuni, è quella di puntare sull'incenerimento, beh, sarebbe ora che ne parlasse apertamente, visti i problemi di impiantistica e di impatto ambientale che ci sarebbero ancora di più in quel caso. E' notizia del dicembre 2015 che nella vicina Asti, l'assemblea dei Sindaci ha definitivamente respinto il progetto di un inceneritore, in quanto, riporto dai giornali "non sarebbe stato in sintonia con la vocazione territoriale Unesco e sarebbe costato centinaia di milioni di Euro". 
Chi crede che sia praticabile la prima soluzione, quella di una nuova discarica, dovrebbe prima sapere che il costo della stessa non è solo quello di "scavare un grosso buco nel terreno", ma la parte impiantistica ha costi e ricadute molto significativi, motivo per cui è meglio potenziare l'attuale struttura, evitando nuovi costi di impiantistica per i trattamenti.

Chi crede che si possano portare i rifiuti a casa d'altri, dovrebbe rivedere com'è nata la filosofia politica NIMBY - Not In My Back Yard...
Quel che serve a Casale, nel breve periodo, sarà il poter disporre di una discarica in grado di durare più della vita che rimane all'attuale sito Bazzani, in modo da poter mettere a frutto i principi europei di riuso, recupero e riciclo che, anche grazie alla tariffa puntuale, dovrà portare ad un sempre minor conferimento di rifiuti in discarica, allungandone la vita media.

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